Bestia nera. Meglio, biancoceleste. La Lazio vince la Supercoppa italiana battendo la Juventus 3-1, senza mai andare in affanno e meritando il successo. Si tratta di un bis, sotto tanti punti di vista. In primis, la replica del successo in campionato, all’Olimpico, lo scorso 7 dicembre: 3-1. E poi la seconda vittoria del trofeo per Simone Inzaghi, sempre contro la Juventus. Di fatto, l’unico allenatore in grado di sottrarre qualcosa in Italia ai bianconeri negli ultimi anni.
L’allenatore biancoceleste ha indovinato tutto, dalla formazione titolare alla gestione dei cambi. Luis Alberto, Lulic e Cataldi sono gli altri eroi di questo 2019, che si chiude alla grande per una Lazio che ormai sembra proprio essere diventata l’anti-Juve. In campionato è distante sei punti, ma deve recuperare una gara. A livello generale, la squadra capitolina mette in bacheca la sua quinta Supercoppa, la terza conquistata in una finale contro la Juventus. E ora, per Inzaghi e i suoi un po’ di vacanza. Mentre per Maurizio Sarri saranno giorni di inevitabili riflessioni: per vincere, CR7 non basta più.
Illusione Luis Alberto, Higuain delude
Maurizio Sarri sceglie il 4-3-3, con Dybala leggermente più arretrato rispetto a Ronaldo e Higuain. Fuori Cuadrado e De Ligt, dal primo ci sono De Sciglio e Demiral. Out anche Rabiot, spazio a Bentancur. Inzaghi risponde con la formazione tipo e la difesa a tre, contando sull’abilità di palleggiatori del calibro di Milinkovic Savic, Leiva, Correa e Luis Alberto.
Parte meglio la Lazio e lo fa proprio con lo spagnolo: all’8’ ci prova da fuori, palla alta di poco sopra la traversa. La Juventus fatica a dare velocità alla manovra, la Lazio invece arriva sul fondo con estrema facilità . E al 16’ passa in vantaggio. Luis Alberto scarica sulla sinistra per Lulic, che mette a sedere De Sciglio e crossa sul secondo palo. Sponda di Milinkovic, lesto ad approfittare dell’intervento a vuoto di Alex Sandro: sul pallone si avventa proprio Alberto, che chiude l’azione con un destro in corsa. Bianconeri poco efficaci, il più spaesato sembra essere Gonzalo Higuain, mentre CR7 e Dybala si danno da fare.
L’argentino cresce intorno alla mezzora: al 25’, imbeccato da Ronaldo, calcia male. Poi, al 29’, sfiora il palo difeso da Strakosha su punizione. La Lazio in contropiede però è sempre pericolosa e al 32’ serve il miglior Szczesny per respingere il rasoterra di Correa, dopo l’ennesimo errore di Alex Sandro. Il brasiliano è bravo a recuperare su Immobile, pronto al tap-in. Gol sbagliato, gol subito. Pochi secondi prima dell’intervallo Lulic, pressato da De Sciglio, rinvia male in uscita. Palla che arriva a Pjanic, quindi scarico su Matuidi e poi su Cristiano Ronaldo. Il portoghese calcia da fuori area, Strakosha respinge il rasoterra ma non può nulla sulla ribattuta di Paulo Dybala, tenuto in gioco da un pigro Radu: 1-1.
Inzaghi perfetto
Poche occasioni in avvio di ripresa, la Lazio però ci crede di più. La Juventus si specchia col palleggio partendo dalla difesa, mentre i biancocelesti verticalizzano senza gigioneggiare. Al 50’, Correa ci prova di testa su punizione calciata da Luis Alberto: Szczesny para senza problemi. Quattro minuti dopo il portiere polacco blocca un tiro al volo di Lulic, servito da Lazzari.
Sarri capisce che l’atteggiamento va cambiato, dentro Cuadrado per De Sciglio, ma anche Ramsey per Higuain. Di fatto, tridente (e Pipita) bocciato. Inzaghi risponde togliendo i due unici ammoniti, Leiva e Luis Alberto, per Cataldi e Parolo. Al 69’ ci riprova Correa, sempre su palla inattiva, ma il suo colpo di testa esce di poco. Subito dopo risponde la Juventus, con la prima vera occasione della ripresa: appoggio di Ramsey per CR7, il cui destro sfiora la traversa.
Una scossa che è solo un’illusione, perché un minuto dopo, al 72’, la Lazio torna in vantaggio. Correa apre per Lazzari, che crossa per la testa di Parolo. Sponda intelligente a prolungare sul secondo palo, dove Senad Lulic si coordina e di destro fulmina Szczesny. A un quarto d’ora dalla fine Sarri torna al 4-3-3, con Douglas Costa al posto di Matuidi. Inzaghi invece si gioca la carta Caicedo, richiamando Immobile all’81’. Il neo entrato della Lazio manda subito in porta Correa, che segna ma in fuorigioco.
Espulso Bentancur, Juve in 10
La Juventus risponde con un colpo di testa centrale di Dybala e con uno di Bonucci che quasi accarezza il palo. I bianconeri si fermano qui. Al 91’, infatti, l’argentino ci prova su punizione dal limite ma centra la barriera. Sul capovolgimento di fronte Caicedo rimette Correa davanti a Szczesny. Questa volta è tutto buono, tranne il destro del Tucu, respinto dal polacco. Bentancur, per impedire a Parolo di segnare il tris a porta vuota, lo abbatte al limite dell’area: doppio giallo e calcio di punizione. L’uruguaiano litiga con arbitro e quarto uomo prima di andare negli spogliatoi, senza poter ammirare la magistrale esecuzione di Danilo Cataldi, che suggella la vittoria. Dopo il gol decisivo di Alessandro Murgia nel 2017, finisce nel tabellino un altro prodotto del vivaio biancoceleste. Un motivo in più per festeggiare.