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Rivoluzione Ferrari, Arrivabene lascia a Binotto

Binotto
Il 2019 ha appena acceso il semaforo e la Ferrari è già a una svolta. Rivoluzione: via Maurizio Arrivabene, al volante ci sarà Mattia Binotto. Ossia la persona che ha consegnato a Sebastian Vettel la monoposto SF71H, quella che nella scorsa stagione ha fatto sognare i tifosi. Almeno nella prima parte del 2018. Poi qualcosa si è rotto e a farne le spese è Maurizio Arrivabene, che lascia a Binotto la guida della scuderia di Maranello. Il nuovo team principal.
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Binotto vs Arrivabene, i motivi del divorzio

Nei giorni scorso la Gazzetta dello Sport ha battuto tutti sul tempo, anticipando l’addio di Arrivabene. Il cambio è ormai diventato ufficiale, lo conferma il comunicato della Ferrari. A Binotto, ormai ex direttore tecnico della scuderia, il compito di provare a vincere. Ma anche di gestire tutte le risorse. Sì, perché non sono stati solo i mancati risultati a portare all’addio di Arrivabene. Secondo la Gazzetta, infatti, fra i reparti della fabbrica si respirava un’atmosfera di tensione e di incertezza già nelle scorse settimane, prima delle festività natalizie.
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Binotto, il predestinato: l’uomo di Marchionne

La figura di Binotto a capo della scuderia Ferrari è quella del predestinato. Nei piani di Sergio Marchionne sarebbe dovuta proprio andare così. Fra loro c’era un filo diretto per le scelte tecniche e non solo. Marchionne si rivolgeva direttamente all’ingegnere. Già, perché Binotto aveva scalato le gerarchie essendo fra gli artefici del rilancio della scuderia dopo il primo, fallimentare anno con i motori V6 ibridi. Suo il merito d’aver riportato la Rossa davanti alla Mercedes in termini di prestazioni in gare e in qualifica. Almeno per la prima parte della stagione che si è poi conclusa, però, con il trionfo del quattro volte campione del mondo, Lewis Hamilton.
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Svolta Ferrari, il comunicato del Cavallino

«Dopo quattro anni di impegno e instancabile dedizione Maurizio Arrivabene lascia la Scuderia Ferrari. La decisione è stata presa di comune accordo con i vertici dell’azienda dopo una profonda riflessione in relazione alle esigenze personali di Maurizio e a quelle della Scuderia. Da oggi Mattia Binotto assume il ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari. A Mattia continueranno a rispondere tutte le funzioni tecniche«». Questo la nota ufficiale rilasciata dalla Ferrari il 7 gennaio. Significa che Binotto, già direttore tecnico della scuderia, ricoprirà una doppia carica. Diventerà responsabile del team in fabbrica e in pista, con vari delegati. Più o meno come fece Ross Brawn alla Mercedes.
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La Ferrari che verrà

Il futuro della Ferrari è un ritorno al passato. O, almeno, in linea con quanto fatto e programmato da Sergio Marchionne. Tutte le scelte del compianto presidente erano condivise da Binotto. Cosa cambierà? Probabilmente qualcosa nella struttura del team sui circuiti. Anche se, sottolinea la Gazzetta dello Sport, Binotto dovrà giocare la partita più importante sui tavoli della politica. Se non faticherà a far sentire la sua voce nelle riunioni tecniche, sarà più difficile riuscirci in quelle strategiche sui regolamenti del futuro legati al rinnovo del Patto della Concordia con Liberty Media e Fia. Dovrà essere affiancato da qualcuno più in alto. E la permanenza di Louis Camilleri come amministratore delegato è fortemente in dubbio. Nella Ferrari molto è cambiato negli ultimi mesi e molto potrebbe ancora cambiare. Uomini importanti come Massimo Rivola, il capo dell’Academy piloti passato all’Aprilia, sono andati via. E altri potrebbero tornare. Non resta che aspettare le nuove evoluzioni.
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