Rocco Commisso avrebbe sicuramente preferito festeggiare i suoi 70 anni in tutt’altro modo. Invece il nuovo patron viola si ritrova a fare i conti con una Fiorentina che non vince da ottobre e con il suo giocatore più rappresentativo, Federico Chiesa, agitato in campo e impegnato fuori nella partita a scacchi per il rinnovo del suo contratto, che scade nel 2022. Per essere più precisi, rinnovo che la società viola vorrebbe fargli firmare ma su cui talento classe ’97 tentenna per l’interesse di Juventus e Inter.
Il faccia a faccia con Joe Barone
Già in estate si erano avute le prime avvisaglie. I tifosi avevano battuto le mani guardando il video arrivato dalla tournèe americana della Fiorentina, con Joe Barone (braccio destro di Commisso) che sale sul pullman viola con il solo Chiesa a bordo per poi uscire tre minuti dopo con volto soddisfatto e determinato. Il calciatore lo segue con alcuni secondi di ritardo, faccia scura e bocca cucita. Ha appena ricevuto la comunicazione che in quella finestra di mercato non si muoverà da Firenze. “L’ho promesso a un bambino ricoverato all’ospedale pediatrico Meyer – dirà Commisso pochi giorni dopo -. Chiesa quest’anno resta con noi, in futuro vedremo”.
Montella punge, Pradè fa il pompiere
Il futuro, però, pare essere arrivato in anticipo rispetto a giugno 2020. Contro il Verona l’allenatore viola Vincenzo Montella ha lasciato Chiesa in panchina. I viola hanno perso 1-0. “Federico giocherà quando sarà recuperato fisicamente e mentalmente”, ha detto il tecnico. Due avverbi che hanno aperto un mondo.
Con la Nazionale Chiesa lunedì ha segnato e corso per 90 minuti. “Aveva dolore al pube e non era il caso di rischiarlo in un campo così pesante”, ha provato a metterci una pezza il ds viola Daniele Pradè, che subito ha fiutato la pericolosità delle esternazioni del proprio allenatore. Pradè che ha poi ampliato il discorso per distanziare il caso-Chiesa dalla crisi viola. “Sei risultati positivi ci avevano illusi di essere su una strada in discesa. Invece non è così, dobbiamo diventare squadra, quello che chiedevo sempre sono il tempo e la pazienza e, anche se da direttore faccio le mie valutazioni dopo le sconfitte, abbiamo le idee chiare sul percorso di crescita e ripeto che è un anno in cui dobbiamo vedere partita per partita”. Nelle ultime tre uscite i viola hanno pareggiato con il Parma e perso con Cagliari e Verona. Chiesa in campionato ha segnato due gol in 12 partite, l’ultimo il 27 ottobre nella sconfitta contro la Lazio.
Un patto per il bene di tutti
In Nazionale probabilmente gli ulteriori inviti dei colleghi di Inter e Juventus gli hanno messo pensieri in testa che lo hanno distratto. Non è un segreto che Antonio Conte lo sogni nel suo 3-5-2 e Maurizio Sarri lo abbia indicato come rinforzo per il 4-3-3 bianconero. Anche per questo il rinnovo di Chiesa con la Fiorentina non è ancora stato messo nero su bianco.
Ma il suo recupero, nella stagione in corso, è fondamentale per tutti. Per Chiesa, che dovrà convincere il ct Mancini a farlo diventare uno dei protagonisti dell’Europeo. Per Montella, che per non rischiare l’esonero ha bisogno di recuperare uno dei suoi calciatori più forti. Per la Fiorentina, che nell’anno zero dopo la gestione Della Valle vuole ben figurare per proseguire nel processo di ricostruzione. E ancora per la Fiorentina, che d’estate lancerà l’asta per Chiesa puntando a monetizzare al massimo la cessione del proprio talento. Commisso lo sa, ormai l’addio è inevitabile. Il prossimo anno soffierà le candeline senza il suo pupillo a fianco.