I fan e commentatori di Reilly Opelka amano chiamarlo il gigante americano o lo sfidante di Isner (magari anche erede) e così gli appassionati la toccano piano rispetto al talento esplosivo di un tennista che sta facendo molto parlare di sé.
100 kg per 213 centimetri, classe 1997, americano, è il tennista più alto della storia e qualche settimana fa ha conquistato il suo primo titolo Apt a New York.
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Reilly Opelka: perché è un nemico perfetto per Isner
Oggi attira l’attenzione non solo per la stazza fuori dal comune ma anche per una battuta fortissima che lo vede paragonato al campione John Isner che come lui è alto due metri ed è fuoriclasse del servizio. Ricordiamo che Isner è un uomo dei record. Suo il primato di uno dei match giocati più lunghi (11 ore e 5 minuti) e della battuta più veloce nel circuito Apt (253 km/h).
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Li dividono l’età, Isner è classe 1985 e ovviamente l’esperienza. Eppure durante l’ultimo New York Open di metà febbraio la distanza tra i due non è sembrata così abissale.
Il 21enne si toglie infatti la soddisfazione di aver tirato più ace del suo avversario – 43 contro 38 – e di aver preso parte a una partita-simbolo. Dal 1991 nessuna partita al meglio dei tre set si era conclusa con tanti ace. Sono stati 81. Isner alla fine ha dovuto cedere la semifinale e poi nella finale il titolo è andato al campioncino Opelka.
Il suo punto debole come tutti i giocatori molto alti è però la scarsa mobilità. Ma il tennista numero 58 del mondo al momento ha più assi nella manica che difetti.
Ha dichiarato che il suo idolo sportivo è Juan Martin del Potro e proprio contro l’argentino ha perso venerdì 22 febbraio il match a Delray Beach degli ottavi di finale. Sicuramente, nonostante la sconfitta, al momento è un tennista da tenere d’occhio proprio per il servizio micidiale e il numero di ace che è in grado di infliggere al malcapitato di turno. Vedremo se crescerà ancora.