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Real Madrid in crisi totale, ecco quanto manca Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo

Per capire che il Real Madrid stia deludendo tutti non serve essere fini conoscitori del calcio. Basta un po’ di matematica. La classifica dice infatti che i blancos sono quinti con 30 punti conquistati in 18 giornate di campionato. Addirittura 10 in meno rispetto al Barcellona, rivale e capolista. Il problema? la squadra non segna come una volta. Le merengues hanno realizzato 26 gol, la media di 1,4 a partita. Troppo pochi, per essere in Spagna. Il Barça, che ha il miglior attacco, ne ha segnati 50. Seguono il Siviglia con 31, il Levante con 30, il Celta Vigo con 29. E poi il Real, appaiato all’Atletico Madrid. I colchoneros, però, puntano tutto sulla difesa: 13 reti incassate, nessuno ha fatto meglio nella Liga. Il Real ne ha subiti 23. Cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione? Non c’è più Cristiano Ronaldo.

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Cristiano Ronaldo, tutti i numeri che mancano al Real

Via Lopetegui, dentro Solari: la musica non è cambiata granché. Zidane, forse, aveva capito con grande anticipo cosa sarebbe successo dopo la partenza di Cristiano Ronaldo, chiamandosi fuori per tempo. Ma sembra proprio che il problema non sia legato solo a chi sieda in panchina. L’attacco del Real Madrid non ha più un punto di riferimento. I 26 gol segnati in campionato sono un dato eloquente. Per ritrovare un bottino così misero bisogna tornare alla stagione 1993-1994. In quella stagione Benito Floro fu sostituito da Vicente Del Bosque, la squadre chiuse al quarto posto. I capocannonieri di quel Real furono Zamorano e Michel, con soli 11 gol a testa.

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Dopo 25 anni, l’assenza di Ronaldo fa ripiombare la squadra campione del mondo fuori dalla zona Champions all’alba della fine del girone di andata. Nelle 9 stagioni in cui Cristiano Ronaldo ha giocato al Bernabeu, la media gol dopo 18 gare di campionato è stata di 48,55 reti. Quasi il doppio rispetto alle 26 attuali. Nel 2011-12 e nel 2014-15 il boom con 63 e 62 reti. In una stagione, Ronaldo segnava circa 50 gol. Mancano tutti.

Cristiano Ronaldo serve a vincere: Sergio Ramos, Bale e Benzema si sbagliavano

La sensazione è che nessuno, al Real, immaginava di trovarsi a dieci punti dalla vetta alla fine del girone di andata. Lo testimoniano tre frasi di tre calciatori simbolo. Nell’ordine: Sergio Ramos (prima del campionato), Bale (metà settembre) e Benzema (fine novembre). Eccole qui di seguito.

«La perdita di un giocatore importante come Ronaldo è negativa. Ma non è questo il motivo per cui smetteremo di vincere. Nel corso della storia sono passati qui tanti campioni, il club sta sopra a tutto». Sergio Ramos.

«La sua partenza rende tutto un po’ più rilassante. Ora siamo più squadra, lavoriamo come gruppo e non per un singolo giocatore». Gareth Bale.

«Ronaldo non c’è più, ora tocca a me far vincere il Real Madrid e sono pronto. In campo sto bene e si vede, voglio fare sempre gol». Karim Benzema.

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Cristiano Ronaldo fa volare la Juventus dei record

E la Juventus? Ovviamente, con Cristiano Ronaldo vola e batte record su record. Dopo il girone di andata, quindi dopo 19 giornate, la Juventus conquistato 53 punti. Frutto di 17 vittorie e 2 pareggi. Il vantaggio sul Napoli è di 9 punti, quello sull’Inter (terza) addirittura di 14. Una proiezione di 106 punti, con un Ronaldo protagonista tra gol (è il capocannoniere della Serie A con 14 reti) e assist (5, solo Suso e Mertens hanno fatto meglio).

Ma alla Juventus, e ai suoi tifosi, lo scudetto non basta. La prova della forza di CR7 ha una data e un luogo: sabato 1° giugno, al Wanda Metropolitano. La casa dell’Atletico, a Madrid. Il giorno della finale di Champions League. Vincerla con la Juventus, che ha il record di finali perse, vincerla proprio a Madrid chiuderebbe il cerchio. Con buona pace di Ramos, Bale e Benzema.

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