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Rally Dakar, sempre di meno le auto e i camion in corsa per la vittoria finale

Oltre 5500 chilometri di corsa, per il 70% su fondo sabbioso, sono quelli che stanno affrontando i 126 equipaggi delle auto (41 i camion) partite da Le Havre per partecipare alla Dakar. Il Rally Dakar, nuova denominazione della leggendaria Parigi-Dakar, alla sua 41ª edizione propone agli appassionati di motori un percorso che ha fatto storcere il naso a qualcuno. Per l’esiguo numero di tappe: dieci, sebbene molto lunghe e concentrate nel solo Perù. E per certe complicazioni a livello di regolamento.

Favoriti e pluricampioni alla prova del Perù più duro

Dopo l’anello da 331 km intorno a San Juan de Marcona, funestato da una inattesa nebbia che ha ritardato il via, le gerarchie sembrano esser diventate più sfumate. E se le MINI sono sicuramente apparse come le più solide e agguerrite concorrenti, il portabandiera del Qatar Al-Attiyah (Toyota) ha confermato il suo status di favorito. A prescindere da quello che sarà il risultato finale. Con lui i francesi Peterhansel, capofila della categoria e tredici volte vincitore, Despres e Loeb, che il campione spagnolo in carica Carlos Sainz e il finlandese Mikko Hirvonen sperano di riuscire a mettere in difficoltà.

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Una speranza che l’esperta livornese Camelia Liparoti – una delle pochissime donne presenti nelle quattro ruote (sono due gli equipaggi al femminile) e alla sua undicesima edizione – condivide, con ottime possibilità di arrivare felicemente in fondo alla competizione. Senza temere di dover ricorrere alla cosiddetta classifica ‘secondaria’ per i ritirati nelle prime giornate o la partenza in ‘ordine misto’ prevista per l’ottavo giorno. Trovate spettacolari che sicuramente vanno incontro alle aspettative dell’alto numero di spettatori previsti (intorno ai tre milioni, sui soli social).

Una grande organizzazione per una Dakar sempre nuova

Pronti a godersi i colpi di scena. E le disavventure dei vari contendenti, motivatissimi e decisi a rientrare dell’investimento fatto dei 30.000 euro di iscrizione. A supportarli, 242 mezzi di assistenza, 30 dell’organizzazione stessa e una sessantina della sola stampa (che fornirà materiale ai circa 70 canali tv accreditati). In campo per permettere a noi tutti di seguire ogni momento dell’avventura partita il 6 gennaio nella città di Lima, dove tutto si concluderà giovedì 17. E da dove – scortati dall’esercito – i nostri eroi faranno ritorno in Europa.

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