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Nazionale, qualificazione Mondiale in salita: cosa serve per evitare i playoff

È una serata che entrerà nei libri di storia della Nazionale italiana di calcio, ma non per motivi gloriosi. Per la prima volta nella sua storia recente, l’Italia scenderà in campo guidata da un commissario tecnico formalmente esonerato. Luciano Spalletti, in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Moldavia, ha annunciato di non essere più l’allenatore scelto dalla FIGC, svelando che il presidente Gabriele Gravina ha deciso di sollevarlo dall’incarico. Eppure, stasera sarà regolarmente in panchina. Una situazione al limite del grottesco, che testimonia il caos e le tensioni all’interno del movimento calcistico italiano in uno dei momenti più delicati degli ultimi anni.

(Photo by Image Photo Agency/Getty Images)

Italia, stasera c’è la Moldavia

La partita contro la Moldavia, sulla carta ampiamente alla portata, assume così contorni inediti e paradossali. Non solo per la posizione del commissario tecnico, ma anche per la posta in palio. Dopo l’inizio disastroso del girone, culminato nella netta sconfitta contro una sorprendente Norvegia — che ha vinto tutte le prime tre gare — l’Italia è già con le spalle al muro.

La corsa al primo posto, che garantirebbe la qualificazione diretta, appare ora compromessa. La sconfitta per 3-0 con la Norvegia ha complicato non poco i piani degli azzurri. Adesso per recuperare il primo posto serve quasi un miracolo, altrimenti si deve sperare nei play-off, che ai tifosi evocano sicuramente brutti ricordi.

 (Photo by Claudio Villa – FIGC/FIGC via Getty Images)

Cosa serve all’Italia per qualificarsi ai Mondiali

Per recuperare il distacco dalla Norvegia, gli Azzurri dovrebbero batterli nel ritorno con almeno tre reti di scarto oppure sperare che Haaland e compagni cadano in due delle restanti quattro sfide. Scenario molto complicato. Più plausibile puntare al secondo posto, che significherebbe ancora una volta passare dai playoff, come già accaduto in passato con esiti tragici.

Fondamentali, in tal senso, le due sfide future contro Israele, che ha già conquistato sei punti. Ma prima c’è da pensare alla Moldavia, fanalino di coda del girone, reduce da due sconfitte pesanti (otto reti subite in due partite), e battuta 2-0 dalla Polonia nell’ultima uscita amichevole. Avversario modesto, certamente, ma da non sottovalutare, soprattutto alla luce della pressione che graverà sulle spalle degli azzurri.

Proprio per questo, la partita è insidiosa: l’Italia non può permettersi passi falsi. La pressione, l’incertezza sul futuro tecnico, e il peso delle responsabilità potrebbero giocare un ruolo chiave nella testa dei giocatori. A maggior ragione considerando il contesto surreale di un commissario tecnico già esonerato ma ancora formalmente al comando, in attesa che la FIGC decida chi sarà il nuovo allenatore per proseguire il cammino verso il Mondiale.

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