“Trattato come Al Capone. Sono stato definito un falsificatore, un corruttore, un riciclatore di denaro”. Così Michel Platini, ex presidente della Uefa, ai microfoni di France Info, nel corso di una intervista in cui ha commentato la squalifica per 4 anni, revocata lo scorso 7 ottobre, che gli è stata inflitta dalla Fifa escludendolo di fatto dal mondo del calcio per un lungo periodo.
L’ex numero dieci della Nazionale francese ha rivelato che a volte è uscito di casa con gli occhiali neri e un berretto per non farsi riconoscere. “Ho vissuto momenti difficili”, ha detto convinto di essere stato vittima di una manovra per impedirgli di diventare presidente della Fifa. “Dopo un mese, capisci che tutto questo è una cospirazione, una trama e inizi a difenderti, cerchi di trovare le difese giuste, ma alla fine, sai che non vincerai mai. Non volevano più che fossi presidente della Uefa, e che diventassi presidente della Fifa”.
Secondo Michel Platini, “Sepp Blatter ha creato un’atmosfera contro di me”. Il presidente della FIFA aveva fatto di Michel Platini il suo vice presidente prima di diventare il suo miglior nemico. “A 64 anni penso di avere un’ultima avventura da fare. Deve essere qualcosa che mi piace, in cui sono utile, mi prendo il tempo per guardare. Non so fare molto altro … Mi piace il calcio, i suoi valori mi piacciono”, ha aggiunto. “Tornare all’assalto della presidenza Fifa nel 2023? Perché no. Ma è un po’ complicato”.