Stefano Pioli ha parlato per la prima volta da tecnico del Milan. Dall’obiettivo Champions al suo passato interista, per passare alla contestazione dei tifosi rossoneri. Dopo l’esonero di Marco Giampaolo e l’ufficialità di mercoledì, l’ex allenatore della Fiorentina è pronto a iniziare la sua nuova avventura.
“Noi dobbiamo vincere per andare in Champions. Siamo il Milan, lotteremo insieme per raggiungere i migliori risultati possibili, abbiamo un passato glorioso e dobbiamo avere un presente all’altezza delle nostre possibilità. Le difficoltà ci sono -ha detto il nuovo tecnico -ma vanno affrontate lavorando con qualità per far diventare la squadra unita e coesa il prima possibile”.
“Idee, intensità, spregiudicatezza”
Pioli ha parlato anche di Marco Giampaolo. “E’ un ottimo allenatore, ha idee e impostazioni diverse dalle mie, per interpretazione e strategie della gara e dovrò essere bravo a far arrivare il prima possibile queste idee ai giocatori, ma sono convinto che partiamo da un buon livello, con ragazzi di valore a livello tecnico e morale e Marco ha lavorato bene con cultura del lavoro. Vorrei far giocare alla squadra un calcio che sentono positivo e lo interpretano con piacere, i giocatori hanno caratteristiche anche caratteriali per giocare nel Milan e a San Siro. Idee, intensità e spregiudicatezza sono i miei tre principi”.
“Ho visto tutte le partite del Milan – ha poi aggiunto – anche se sono contattato solo lunedì dal club ma mi interessa capire subito i giocatori, il contesto. Sono molto esigente con me stesso e con i miei giocatori, non sopporto la superficialità o la poca volontà e la poca ambizione. Questo è un subentro particolare, a 31 partite dalla fine, c’è tanto spazio per lavorare bene e fare bene. Dobbiamo sfruttare ogni instante per crescere. C’è un mix di qualità tecniche e tattiche importanti per fare un calcio propositivo ed efficace, dovremo lottare con squadre forti, ben preparate, organizzate e con organici importanti”.
Piatek al centro del nuovo Milan
Pioli è un tecnico fedele al 4-3-3 e i suoi primi pensieri vengono dedicati alla manovra offensiva. “Piatek è un giocatore molto efficace in area, ma l’attaccante è spesso condizionato dal lavoro della squadra. Più gente saremo in area, più saremo pericolosi e più ci saranno occasioni anche per lui”. Il nuovo tecnico rossonero considera Paquetà una “mezzala competa, di qualità. A volte giocherà in mezzo, altre più fra le linee. Ha nelle corde gli inserimenti e i gol. Abbiamo centrocampisti che mi piacciono, di dinamismo e di inserimento. Sono adatti al tipo di gioco che ho in testa. Leao? Ha un potenziale importante, come indiscutibile è la qualità di Suso“.
#PioliOut e la contestazione dei tifosi
”Il mio slogan è vincere”. Prosegue sinteticamente Pioli senza scomporsi neanche per il comunicato della Curva Sud Milano e per l’hashtag #PioliOut che su Twitter è diventato una tendenza. ”Ho grande rispetto per i tifosi. Hanno diritto di critica, ma per me è uno stimolo. La mia fede nerazzurra? Il passato è passato, non si può confondere un ragazzino di 13 anni pieno di capelli con uomo maturo, un professionista, ora pelato e con la barba. Voglio essere giudicato – ha chiesto il nuovo mister all’ambiente rossonero – per quello che riuscirò a fare, non per quello che ero”.
Maldini: “Pioli allenatore d’esperienza”
“Abbiamo scelto un allenatore di esperienza che ha avuto avventure sia dall’inizio che a campionato in corso, anche con grandi squadre”, ha detto il direttore dell’area tecnica, Paolo Maldini, presentando Pioli alla stampa. “Ringrazio Giampaolo per la sua professionalità, dispiace. E’ una scelta ponderata e condivisa, serviva un allenatore con concetti forti per una squadra giovane”. Maldini ha spiegato le cause dell’esonero di Giampaolo. “Ci siamo resi conti che la cosa non funzionava. Può essere un’azzardo cambiare, una scelta difficile, ma vogliamo esser protagonisti in questa stagione e non possiamo considerarla persa solo per qualche risultato sbagliato”.
Boban: “L’esonero di Giampaolo è una sconfitta”
“Un cambio di allenatore è una sconfitta per tutti. Abbiamo preso una decisione che crediamo giusta, faccio un grande in bocca al lupo a Pioli, tutti assieme dobbiamo remare dalla stessa parte per uscirne fuori”. Ha fatto mea culpa lo Chief football officer del Milan, Zvonimir Boban. Ma sulla trattativa fallita con Luciano Spalletti, la prima scelta dei rossoneri per il dopo Giampaolo, nessun commento: ”Non parlo di Spalletti, è un validissimo allenatore, ma la scelta del Milan è caduta su Pioli”.