Nations League Israele-Italia turnover per Spalletti. Per “rianimare” la Nazionale che ha poi battuto la Francia a Parigi Spalletti ha ripreso da pochi e semplici concetti: un sistema di gioco familiare ai calciatori italiani, l’utilizzo di tre centrali per rinforzare il centrocampo, gli inserimenti improvvisi dei centrocampisti e i cambi di gioco appena riconquistato il possesso palla. Qualcuno potrebbe vedere in tutto questo un ritorno a un sistema più tradizionale, legato alle radici del calcio italiano.
In realtà, Spalletti ha introdotto le sue idee nel piano di gioco, mantenendo però le richieste semplici, vista la mancanza di tempo per allenarsi adeguatamente. Ora l’impegno si sposta sulla sfida con Israele, in campo neutro a Budapest. Più che puntare alla vittoria immediata nella Nations League, è fondamentale gettare le basi per il futuro, soprattutto in vista della qualificazione al prossimo Mondiale, dopo due fallimenti consecutivi. Ecco perché è prioritario formare un gruppo coeso, abituare i giocatori a certi principi di gioco. Se poi arriveranno anche i risultati, tanto meglio.
Contro Israele ci saranno però dei cambi rispetto alla formazione vista con la Francia, alcuni obbligati, altri per scelta tecnica. Partendo dal 3-5-2 (o 3-5-1-1 visto a Parigi per i più attenti ai dettagli numerici), Spalletti sostituirà Calafiori, assente sicuro a causa di un trauma contusivo al polpaccio sinistro, con Buongiorno. Bastoni tornerà nel suo ruolo abituale sul centrosinistra. È possibile che Gatti prenda il posto di Di Lorenzo come braccetto di destra. Sulle fasce potrebbero esserci Bellanova e Udogie al posto di Cambiaso e Dimarco. Il centrocampo dovrebbe restare invariato, mentre in attacco Raspadori potrebbe partire dal primo minuto al posto di Pellegrini, anche lui infortunato, a supporto della punta centrale, che potrebbe essere Kean, lasciando Retegui in panchina. L’obiettivo è testare il maggior numero di giocatori possibile, in vista di un Mondiale che l’Italia non può più permettersi di mancare.