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Medvedev eliminato a Cincinnati: nuovo scatto d’ira dopo l’ennesima sconfitta

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Ancora un’altra delusione per Daniil Medvedev che, dopo le recenti difficoltà, non riesce a sbloccarsi e abbandona prematuramente anche il Masters 1000 di Cincinnati. Il tennista russo esce di scena già al secondo turno, sconfitto in rimonta dall’australiano Adam Walton, un giocatore che fino a quel momento non aveva mai conquistato una vittoria contro un Top 50. Un risultato inaspettato che segna un nuovo capitolo nel periodo nero che Medvedev sta attraversando.

Un inizio illusorio

La partita era iniziata con un Medvedev che, pur faticando, sembrava poter controllare il gioco. Dopo un primo set combattuto, vinto al tie-break, il russo aveva dato l’impressione di poter indirizzare il match a suo favore. Tuttavia, le prime crepe hanno iniziato a manifestarsi nel secondo set, quando il suo gioco ha perso fluidità e la sua frustrazione ha cominciato a trapelare.

L’ennesimo scatto d’ira

La sconfitta nel secondo set per 6-4 ha fatto scattare l’ennesimo momento di rabbia di Medvedev. Dopo aver perso il parziale, si è rivolto con urla al suo coach, Gilles Cervara, riversando su di lui la tensione accumulata. Un gesto che non è nuovo per il tennista, che in passato si è reso protagonista di simili comportamenti. La sua instabilità emotiva, già palesata con la distruzione delle borracce durante il torneo di Washington, sembra essere un elemento che sta influenzando negativamente le sue prestazioni.

Il crollo definitivo

Il terzo set ha segnato il punto di non ritorno. Medvedev è crollato psicologicamente e fisicamente, non riuscendo più a reagire. Walton, al contrario, ha trovato l’energia e la fiducia necessarie per chiudere il match con un netto 6-1, infliggendo al russo una sconfitta pesante e inaspettata. La débâcle di Cincinnati è un segnale preoccupante per Medvedev, che dovrà ritrovare la sua serenità interiore e la sua forza mentale per poter tornare ai livelli che gli competono.

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