
In un trionfo che racconta di determinazione, talento e lungimiranza, Peppe Poeta, al suo primo anno da capoallenatore, ha condotto la Germani Brescia verso un risultato che supera le più rosee aspettative: la conquista di un posto nella finale scudetto, dove affronterà la Virtus Bologna. Un traguardo di rilievo non tanto per la semplice qualificazione, quanto per la forza e la qualità dell’impresa stessa.

Una corsa straordinaria
Nonostante la diffidenza iniziale nei confronti di Brescia dopo il mercato estivo, Poeta ha sempre creduto nel valore della squadra. Ha puntato su uomini che conosceva bene e ha fatto scelte ponderate durante il calciomercato, dando vita a un gruppo che ha saputo amalgamarsi perfettamente, sia in campo sia fuori .
Il 3‑0 ottenuto ai danni di Trapani in semifinale non inganni: ogni gara è stata decisa sul filo del nervosismo, lottata e sudata fino all’ultimo secondo. Poeta, con compostezza e pragmatismo, ha definito la serie “un 3‑0 finto”, perché il livello di difficoltà è stato altissimo, confermando la solidità e la fiducia dei suoi ragazzi.

L’eredità di un giocatore alla panchina
Ex playmaker e capitano della Nazionale, Poeta ha portato nel suo nuovo ruolo la stessa passione, disciplina e leadership che lo hanno contraddistinto da professionista. Dopo aver svolto il ruolo di assistente prima all’Olimpia Milano e poi in azzurro, ha fatto sua la panchina di Brescia il 17 giugno 2024, costruendo passo dopo passo una squadra compatta e attenta ai dettagli.
Poeta non nasconde la sua felicità: “Onestamente siamo davvero contentissimi. Ho detto subito ai ragazzi che devono essere orgogliosi: è stata un’impresa contro una avversaria forte, atletica, in fiducia“. E ancora, con toni emozionati: “Sono il più fortunato al mondo ad avere questi ragazzi“. Le parole vibrano di gratitudine verso il gruppo e la città, per un viaggio che – partita dopo partita – ha costruito un rapporto autentico tra squadra, tifosi e città.
Ora l’appuntamento attende Poeta e Brescia: la finale con la Virtus Bologna non sarà una passeggiata, anzi. Sarà una prova di maturità, fisicità e interpretazione tattica. Poeta ne è consapevole: servirà ancora la stessa mentalità, concentrazione e spirito di squadra che li hanno portati fin qui.
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