Qualcuno di voi ricorderà il toccante Una stagione da ricordare (The Miracle Season), film interpretato da una grande Helen Hunt che celebra la bellezza della pallavolo raccontando la storia vera della sfortunata leader dell’Iowa City West… Ma sicuramente la maggior parte del pubblico italiano – soprattutto di appassionati di Volley – potrebbe aver visto il documentario dedicato a uno dei più grandi campioni di questo sport, lo ‘Zar’ Ivan Zaytsev.
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Da Zar della pallavolo a Bumblebee
Certo, quel Ivan Zaytsev, lo zar della pallavolo – docufilm di 52 minuti passato su Italia 1 e ancora disponibile su Mediaset Play – resta un incredibile e indiscreto sguardo sulla vita privata del campione della Modena Volley e della nazionale italiana. Una testimonianza unica, che ci ha permesso di scoprire aspetti della sua vita che mai erano stati affrontanti nelle cronache sportive. Eppure, non l’unica. Già, perché in occasione del Natale appena passato il nostro Zar è ‘apparso’ in una veste molto particolare in uno dei film più attesi e ammirati delle Feste. Ovviamente Bumblebee, spinoff della saga dei Transformer che vede il nostro eroe nella veste di doppiatore del colossale e meccanico protagonista.
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“Forse ho trovato cosa fare dopo la mia carriera”, aveva rivelato scherzando Zaytsev durante l’intervista a Radio 105, definendo l’esperienza “una bellissima opportunità” e “una figata”. “Un mondo nuovo”, per dirla con le parole del talentoso sportivo, nel quale per la prima volta – dopo 12 anni dall’inizio del primo film dei Transformers – possiamo sentire la vera voce del più simpatico dei robot creati dalla Hasbro nel 1984. Che in originale è stato doppiato dal Dylan O’Brien di The Maze Runner e Teen Wolf.
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Il più amato dal Volley… e dagli sponsor
Un gigante buono dal lato umano, dolce e premuroso (descrizione che si adatta perfettamente tanto al pallavolista quanto al suo alter ego), che negli ultimi tempi è stato oggetto di una divertente proposta di matrimonio ricevuta in diretta tv da parte di una originale fan del Forum di Milano. Ma che ha dovuto anche attraversare l’ennesima antipatica bufera legata a certe sponsorizzazioni. In quel caso fu allontanato dal ritiro della nazionale italiana perché intenzionato a utilizzare le scarpe del proprio sponsor – l’Adidas – invece di quelle Mizuno previste dal contratto federale. Ma ancor prima era arrivato a tatuarsi il logo della Red Bull (della quale era testimonial) su un braccio in barba alle regole della Lega. Tutte occasioni per finire sotto i riflettori e dividere i fan, che da oggi per emulare il loro beniamino avranno sempre più l’imbarazzo della scelta… E la possibilità di sognare di guidare la storica Chevrolet Camaro o il Maggiolino Volkswagen visti sul grande schermo (o le loro riproduzioni)!
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