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Il campetto di calcio recuperato dai fratelli Esposito: “Speriamo aiuti i giovani a scegliere la giusta strada”

fratelli esposito

Fratelli Esposito, ieri pomeriggio a Castellammare di Stabia è stato inaugurato il campetto del rione Cicerone, restaurato grazie all’iniziativa dei fratelli Esposito – Salvatore, Francesco Pio e Sebastiano, rispettivamente calciatori dello Spezia e dell’Empoli. L’iniziativa è stata pensata per restituire ai giovani del quartiere un luogo di aggregazione e gioco, offrendo loro uno spazio in cui coltivare la passione per il calcio, proprio come fecero su quel campetto i fratelli Esposito durante la loro crescita.

All’inaugurazione erano presenti Salvatore e Sebastiano, mentre il fratello minore, Francesco Pio, ha dovuto rinunciare all’evento a causa della convocazione con l’Italia Under 21. “Quando parlo del mio quartiere e della mia città, mi emoziono. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato affinché questo campetto tornasse a splendere. Non c’è stato solo il contributo dei miei fratelli, ma di tutta la comunità.- ha spiegato Salvatore Esposito come riporta Cittadellaspezia.com – Questo campo deve diventare un’opportunità per i ragazzi affinché seguano la strada giusta, oggi si sentono troppe brutte storie, soprattutto in Campania e chi ha i mezzi deve aiutare i più giovani a scegliere la strada giusta, quella del calcio e dell’aggregazione. Ora tutti qui avranno la possibilità di sognare come abbiamo fatto noi e spero che nel futuro dal Cicerone arrivino altri fratelli Esposito”. (segue dopo la foto)

Salvatore e Sebastiano Esposito all’inaugurazione del campetto al rione Cicerone di Castellamare di Stabia

“La vostra felicità non ha prezzo, vedere un quartiere in difficoltà come il nostro festeggiare per un gesto collettivo è qualcosa di speciale. – gli fa eco Sebastiano Esposito – Questo è un gesto rivolto ai bambini di oggi, è fin troppo facile prendere la strada sbagliata e con questo campo speriamo di fare la nostra parte per evitarlo. Non cambieremo Castellammare perché per quello ci vuole molto di più, ma speriamo di cambiare le idee di qualcuno e magari il futuro del quartiere”.

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