”È l’ultima spiaggia per me? Non bisogna ragionare con l’io, ma con il noi. Domani è importante per il Milan“. Marco Giampaolo non ci gira intorno: l’allenatore dei rossoneri sa che la sfida di sabato sera a Marassi contro il Genoa (ore 20.45) è cruciale per la stagione del Milan e per la sua panchina. Su cui in settimana, virtualmente, sono stati fatti sedere molti tecnici, tra cui Rudi Garcia.
Ma nelle sue idee Giampaolo crede a fondo e l’unica ricetta che conosce per farle fruttare è il lavoro: “Le sconfitte minano il morale, intaccano il morale dei calciatori. Chi pensa che non sia così sbaglia. Devi ricostruire sotto l’aspetto mentale, psicologico. Bisogna analizzare cosa abbiamo sbagliato, cercare confronti con i calciatori individualmente e collettivamente; mettere in atto tutte quelle strategie che possono aiutare la squadra a superare i momenti di difficoltà. Le abbiamo fatte tutte, senza nascondersi. Cosa ci siamo detti è roba nostra ma ci arrivate pure”.
Romagnoli, capitano fedele
“Romagnoli ha detto che morirebbe per me? I giocatori devono dare la vita per la maglia, non per me. La squadra credeva e crede nelle mie idee, anche se le sconfitte rischiano di intaccare il nostro lavoro”. Dovesse uscire vittorioso da Genova, poi arriverebbe la sosta a permettere di mettere a posto i meccanismi. Il tempo che non ha avuto tra la sconfitta col Torino e quella contro la Fiorentina. “Non è semplice dover vincere per forza, erano passati 3 giorni, la tensione, forse non avevamo recuperato. Le motivazioni possono essere tante. Credo che l’equilibrio può fare la differenza, sempre”
In attacco avanti con Piatek
Giampaolo che contro il Genoa, che non vince dal primo settembre, ha bisogno dei gol del suo centravanti, Krzysztof Piatek. “Il Milan non può rinunciare all’attaccante più prolifico del campionato. Se non fa gol Piatek chi li fa, Giampaolo? Può star fuori una partita come con il Brescia ma deve fare affidamento il Milan su Kris”. E dopo un periodo non proprio brillante del polacco, il tecnico in settimana ha provato a spronarlo in tutti i modi: “Deve star lì darci dentro, soffrire, prendersi le sue responsabilità. I calciatori posso metterli da parte per farli recuperare, ma i più importanti devono stare in trincea”,
“Capisco la contestazione dei tifosi”
I fischi di San Siro, al termine della sconfitta contro la Fiorentina, hanno lasciato il segno. “Cosa mi sento di dire ai tifosi? Non discuto il malumore e la contestazione. La squadra – ha riconosciuto Giampaolo – non sta facendo quello dovrebbe. Bisogna responsabilizzarci nella maniera giusta. Serve la lucidità per giocare bene, l’attenzione è naturale che debba essere alzata ma serve anche lucidità, freddezza e personalità”.