Edoardo Bove è vigile e sveglio. Ora che il calciatore è fuori pericolo la domanda è se potrà tornare a giocare. Il 22enne centrocampista della Fiorentina dovrà sottoporsi ad ulteriori test specifici per analizzare la reale natura del problema cardiaco e capire se potrà avere una nuova idoneità sportiva per continuare l’attività agonistica.
Il malore
Edoardo Bove ha accusato un malore durante Fiorentina-Inter, al minuto 17′ della partita di domenica 1 dicembre. Il ragazzo ora si trova ricoverato all’ospedale Careggi di Firenze. Inizialmente era stato sedato farmacologicamente, poi ieri, è stato estubato e ora è sveglio, lucido e in grado di rispondere alle domande dei medici. I primi “accertamenti cardiologici e neurologici hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiorespiratorio”. La prima diagnosi parla di aritmia per “torsione di punta”, una forma di tachicardia ventricolare che si sviluppa in soggetti affetti da un particolare disturbo dell’attività elettrica del cuore e con un cosiddetto intervallo QT lungo (è così chiamata per l’allungamento dell’intervallo tra due onde, Q e T, dell’elettrocardiogramma, cioè tra il momento in cui comincia la contrazione dei ventricoli e quello in cui si conclude la ricarica elettrica che avviene dopo ogni battito).
Il 22enne è sempre monitorato ma ha già parlato con amici, familiari e il club, “convincendo” i compagni a scendere in campo per la gara di Coppa Italia. Resta però un alone di perplessità sul suo futuro agonistico: Edoardo Bove potrà ancora giocare a calcio?
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