2. Pasquale Bruno
Il soprannome “O Animale” lascia poco spazio all’interpretazione. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta era uno dei difensori più temuti dagli avversari. In sedici anni di carriera è stato il calciatore che ha collezionato più cartellini gialli e rossi in Italia. La squadra che più lo ha coccolato è stata il Torino, i cui tifosi erano entusiasti del carattere focoso del leccese. Il suo mantra è stato: “Quando faccio un’entrata, posso prendere sia la gamba che la palla, e se prendo la palla… pazienza“. Nella parentesi vissuta alla Juventus, Pasquale Bruno è riuscito nell’impresa di litigare con Baggio, uno dei giocatori più pacifici. Alla Fiorentina riceve una lunga squalifica per aver manipolato un test anti-doping e per una rissa nel tunnel con alcuni giocatori del Brescia. In carriera ha accumulato oltre 50 giornate di squalifica.
30 anni fa, il #17novembre 1991, Pasquale Bruno non rinunciò tanto facilmente all'utopia di avere un confronto civile con l'arbitro che l'aveva appena espulso per doppia ammonizione in Juve-Toro (prese cinque giornate di squalifica). pic.twitter.com/rAH9Jjuzh8
— Giuseppe Pastore (@gippu1) November 17, 2021