Tra Carlo Ancelotti e Gennaro Gattuso è calato il gelo. A rivelarlo è Katia Ancelotti, figlia dell’attuale ct del Brasile, in un’intervista al Corriere della Sera. Un legame profondo, nato nei gloriosi anni del Milan di Berlusconi e Ancelotti, si sarebbe incrinato dopo l’esperienza partenopea.
Katia Ancelotti, figlia di Carlo, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera 🗣
Ha parlato del rapporto tra papà Carlo e Gennaro Gattuso, il secondo subentrò al suo posto sulla panchina del Napoli senza dirgli nulla. Da lì non si sono più sentiti 😢#Ancelotti#Gattusopic.twitter.com/2RUNrJxq7j
“Non si sono più sentiti né visti da quando Rino ha preso il posto di mio padre al Napoli, senza dirgli nulla”, ha raccontato Katia. “Papà ci è rimasto male e non fa finta di niente. Rino non lo ha mai più chiamato. Probabilmente si rivedranno al Mondiale, ci auguriamo tutti che l’Italia ci vada. Sarebbe bella una finale Brasile-Italia, come nel 1994, quando papà era il secondo di Sacchi”. Poi, la frecciata: “Gattuso dov’era?”.
Katia Ancelotti racconta il padre: genio del calcio e uomo semplice
Nel corso dell’intervista, Katia Ancelotti ha tracciato anche un ritratto personale e intimo del padre, lontano dalle luci dei riflettori. Nonostante sia l’allenatore più titolato d’Europa, con una carriera che lo ha portato oggi a guidare la nazionale verdeoro, Carletto non avrebbe perso la sua semplicità:
“Naturalmente si è evoluto nel suo lavoro – racconta Katia – ma come persona resta quello di sempre: il semplicione che mangia male, veste così così, non sa guidare bene e non mi ascolta. Ecco, questa è un’altra cosa di lui che detesto”.
RIO DE JANEIRO, BRAZIL – SEPTEMBER 4: Head coach of Brazil, Carlo Ancelotti gestures during the South American FIFA World Cup 2026 Qualifier match between Brazil and Chile at Maracana Stadium on September 4, 2025 in Rio de Janeiro, Brazil. (Photo by Andre Ricardo/Sports Press Photo/Getty Images)
Un padre diverso dall’allenatore
L’immagine familiare di Ancelotti si discosta nettamente da quella che emerge sul campo. Katia lo descrive come un padre tranquillo, quasi imperturbabile, mentre dai racconti di chi lavora con lui viene fuori un’altra figura:
“Mai sentito un commento negativo su di lui. Eppure dai racconti che ricevo, quando si arrabbia è terribile. Mio fratello Davide e mio marito Mino parlano di sfuriate pazzesche, una versione di papà a me sconosciuta. Vorrei vederlo così anche nella vita ogni tanto. Invece, nella vita privata non si espone mai. Non vuole scontentare nessuno. Un uomo troppo sereno, probabilmente è avanti”.