Jannik Sinner, intervistato da Eurosport, parla degli ultimi impegni tra cui il Six Kings Slam e della sua vita interamente dedicata al tennis. E a proposito della vittoria al torneo arabo, dal ricchissimo montepremi, il tennista numero uno al mondo ha voluto precisare: “Non gioco per soldi, è molto semplice. Chiaramente è un bellissimo premio e tutto il resto, ma sono andato a giocare in Arabia perché c’erano probabilmente i sei giocatori più forti del mondo e quindi ho potuto misurare il mio livello di gioco contro di loro”.
“Penso sia stato un bell’evento – ha aggiunto ai microfoni di Eurosport – sono andato per la prima volta a Riyadh ed è stato qualcosa di carino. Una volta vinta questa esibizione ho pensato di aver affrontato i match nella maniera giusta e questo mi può permettere di migliorarmi per il futuro. I soldi sono importanti, ma non così tanto. Vivo una buona vita anche senza questi sei milioni, penso sia molto più importante la salute mia e della mia famiglia, il fatto di circondarmi di persone che mi vogliono bene. I soldi sono un qualcosa di extra”.
“Perché piaccio alla gente? Forse perché sono uno normale”. Così Jannik Sinner nel corso di una lunga intervista in vista dell’ultimo Masters 1000 della stagione a Parigi Bercy. “Il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso. Non cammino a testa alta se vinco, non mi deprimo se perdo. Non mi piace stare sotto i riflettori. Non mi atteggio. Chi mi sta vicino sa quanto tempo dedico al tennis. Poi o piaci o non piaci, non si può controllare tutto. Io bado a chi mi sta vicino, alla famiglia, del resto mi importa poco” ha aggiunto. Come si rilassa uno degli sportivi più famosi del mondo. “Guidando, mentre ascolto un po’ di musica. Sembra banale, ma non lo è per chi è sempre in giro per il mondo. A Monte-Carlo dopo gli allenamenti a volte mi metto al volante e faccio un giro, anche a Torino per le Atp Finals verrò in macchina”, ha detto.
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