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E’ morta Lea Pericoli, addio alla signora del tennis italiano

E’ morta Lea Pericoli. Il mondo dello sport italiano dà l’addio ad una delle sue figure più iconiche. L’ex tennista milanese si è spenta a 89 anni, lasciando un vuoto profondo nella disciplina, dove si era distinta per il suo stile e il carattere “ribelle” per l’epoca. Pericoli è stata la numero uno del tennis femminile in Italia per 14 anni, raggiungendo gli ottavi di finale del Roland Garros quattro volte e tre volte a Wimbledon. Ha conquistato ben 27 titoli italiani, consolidando il suo posto nella storia del tennis. (Continua dopo la foto)

La carriera di Lea Pericoli

Lea Pericoli ha dominato il tennis femminile italiano per oltre un decennio, mantenendo il titolo di numero uno in Italia per 14 anni consecutivi, dal 1958 al 1972. Tra i suoi principali traguardi internazionali, ha raggiunto gli ottavi di finale al Roland Garros per quattro volte e a Wimbledon per tre. Questi risultati erano estremamente prestigiosi, considerando il livello di competitività di quegli anni e le condizioni spesso difficili per le tenniste italiane, che avevano meno risorse rispetto ad altre nazioni. In ambito nazionale, ha vinto ben 27 titoli italiani tra singolo, doppio e doppio misto, un record che l’ha consacrata come una delle tenniste italiane di maggior successo della sua epoca.

Lea Pericoli è stata una delle figure più importanti del tennis italiano e un’icona dello sport femminile a livello nazionale. Nata a Milano il 22 marzo 1935, è ricordata non solo per i suoi successi sportivi, ma anche per il suo stile elegante e il carattere distintivo che l’hanno resa un’icona sia dentro che fuori dai campi da tennis. (continua dopo le foto)

E’ morta Lea Pericoli, un’icona di stile

Oltre alle sue capacità atletiche, Lea Pericoli è stata un’icona di eleganza e glamour. Famosa per i suoi completi da tennis disegnati appositamente per lei, soprattutto quelli sfoggiati a Wimbledon, che rompevano con le convenzioni del tempo, ha contribuito a rendere il tennis un ambiente più moderno e inclusivo. Indossava abiti colorati e disegnati dallo stilista Ted Tinling, che le permisero di distinguersi come una delle atlete più riconoscibili del circuito. Non solo era apprezzata per la sua bellezza e lo stile, ma anche per il suo carattere vivace, che a volte veniva considerato “ribelle” rispetto agli standard dell’epoca. Questo spirito indipendente la rese amata dai fan e rispettata dai suoi avversari.

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