La salute di Maradona, come tanti degli aspetti che riguardano l’ex calciatore, è oggetto di una grande curiosità. Tanto che l’addio al Deportivo Sinaloa, squadra della seconda divisione messicana per ‘motivi medici’, ha fatto nascere voci di una possibile causa di salute grave. Si è pensato all’Alzheimer o a una ricaduta nella tossicodipendenza vista anche la frequentazione ravvicinata di un luogo difficile come Sinaloa, snodo di narcotraffico internazionale.
Il rumore di queste insinuazioni sulla Rete è stato tale da costringere Maradona ha una smentita via Instagram. In un video di pochi giorni fa l’ex bomber nega ogni possibile correlazione tra la sua salute instabile e l’Alzheimer. Anche in maniera piuttosto decisa. ‘Le persone che hanno l’Alzeheimer muoiono; io non sto morendo (…). Dire queste cose significa fare cattivo giornalismo e creare confusione. A me la confusione non piace’. Fine della storia almeno per ora.
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Salute Maradona: lo attaccano ma lui smentisce su Instagram
Del resto i nove mesi precedenti a questa data, hanno visto l’ex Pibe De Oro molto impegnato con la squadra messicana al punto da portarla con successo a un passo dal cambio di campionato. Forse questo sforzo ha in parte messo sotto stress la salute del campione che ora dovrà operarsi alla spalla e al ginocchio a causa di un problema di lunga data. Nel comunicato ufficiale si parla del consiglio dei medici e della “la decisione di dedicare più tempo alla sua salute”, anche in seguito ai problemi di insonnia raccontati dallo stesso Maradona.
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La scorsa estate Diego accusò un malore durante la partita dei Mondiali tra Argentina e Nigeria mentre era sugli spalti. A gennaio è stato costretto ad un ricovero a causa di un’emorragia gastrica e ai primi di giugno è stato nuovamente ricoverato. A preoccuparlo sono inoltre i problemi con le figlie, colpevoli secondo quanto ha dichiarato lui stesso, di prendersi poca cura del suo stato di salute pensando solo a spendere le ricchezze accumulate. Insomma, al di là del bollettino medico non così favorevole, c’è comunque grande attenzione per le sue condizioni di vita, al momento non così rasserenanti. Anche questo si chiama tifo.
