Non chiamateli ‘solo’ videogiochi, perché l’espressione un po’ arcaica è riduttiva quando si tratta di spiegare non tanto una pratica di gioco digitale, sì parliamo anche di quello, ma un vero e proprio mondo esteso. Anzi come direbbero quelli bravi, una comunità. Oggi gli eSport rappresentano competizioni di videogiochi sportivi che raggiungono un livello professionistico. Un traguardo tale da dare vita a tifo e finali giocate dal vivo di fronte a milioni di spettatori. In più il settore eSport è oggi nella top 3 tra le categorie dell’intrattenimento ed è quasi a pari livello con la musica e il cinema.
Insomma, sia per partecipazione, larghissima, sia per capacità necessaria per prendere parte alla competizione, che include training fino a 10-15 ore al giorno secondo The Guardian, i giochi elettronici sono un fenomeno al quale guardare con attenzione. Basti pensare che la Corea del Sud, ha una federazione autonoma dedicata al settore, la KeSPA, unica al mondo.
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eSport: sognando la porta con una tastiera o un joystick
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I videogiochi, quelli relativi al mondo del calcio sono una parte dell’insieme, non sono quindi più prerogativa del singolo, ma diventano un campo esteso che correre parallelo, con le dovute differenze, ai giochi sportivi tradizionali. Così nel tentativo di dare risalto a un settore molto seguito che dialoga con la sfida in carne e ossa, da tempo si discute di come istituzionalizzare e migliorare la visibilità degli eSport.
Tra i giochi più seguiti ci sono ovviamente FIFA, PES, Moto Gp, ma la notizia riguarda anche il modo in cui i club tradizionali investono negli sport elettronici. In questi giorni infatti arriva la notizia dell’apertura della serie C e della Lega Pro ai giochi virtuali. Sabato scorso a Pordenone è iniziata la ‘eSupercup Serie C’. A partecipare al campionato gli eplayer professionisti che hanno rappresentato le tre squadre impegnate nella Supercoppa. Ossia Pordenone, Virtus Entella e Juve Stabia. In ‘campo’ Dappo (Entella), Falcas (Pordenone) e GoldenBoy (Juve Stabia). La vittoria finale è stata della Juve Stabia.
Ma le novità non finiscono qui. Secondo una ricerca di Goldman Sachs intitolata ‘Esport from wild to mainstream’, la crescita del settore passerà dal 2018, al 2020, dal 33% al 36%. E c’è chi sogna in grande visto che in Italia gli sport elettronici non sono ancora riconosciuti dal Coni. Inoltre il CIO, Comitato Italiano Olimpico in un comunicato ufficiale equiparava i giochi elettronici a una qualsiasi attività sportiva.
“Gli e-sports possono essere considerati un’attività sportiva, e i giocatori coinvolti si allenano con un’intensità che può essere assimilata a quella degli atleti delle discipline tradizionali”. E quindi siamo sicuri che presto vedremo grandi passi avanti nell’affermazione di un settore sempre più caratterizzato e importante per tifosi e gamer.