L’ultima idea è quella di una Super Champions. Mentre campionato per campionato si fa sempre più battuta la strada che porta alla sospensione definitiva, la Uefa invece non molla. Vuole portare a termine la stagione delle coppe europee. Le italiane coinvolte, ad oggi, sono cinque: Juventus, Atalanta e Napoli in Champions League, Inter e Roma in Europa League. Tre fanno riferimento a due delle regioni più colpite dal Coronavirus, Lombardia e Piemonte. Ma in cosa consisterebbe la proposta della Uefa?
I possibili scenari
Occorre andare per step. Entro il 25 maggio, infatti, ogni Federazione, compresa la Figc, dovrà comunicare la decisione. Questo è il primo problema, perché in Italia siamo ancora in alto mare. Dal 4 maggio scatterà la fase 2 (si parla di ripresa degli allenamenti dal 18) ma sembra consistente la possibilità di uno stop della Serie A. La scelta spetterebbe alla Figc, ma il presidente Gabriele Gravina ha detto che non firmerà “mai per il blocco, sarebbe la morte del calcio italiano, si perderebbero tra i 700 e gli 800 milioni di euro”. In sostanza, ha passato la patata bollente al governo: “Tutti invocano il blocco, lo faccia il governo, ce lo imponga, io rispetterò sempre le regole”.
Gravina, in qualità di numero uno della Figc, dovrà comunque comunicare tra meno di un mese cosa si intenderà fare con i tornei in corso, e come si sceglieranno le squadre qualificate ai prossimi tornei Uefa, Champions ed Europa League. Nelle ultime ore, però, la scelta del governo francese ha cambiato gli scenari futuri.
Lo stop della Ligue 1 condiziona l’Europa
La Francia ha scelto di sospendere definitivamente la stagione, quindi anche la Ligue 1. Il problema, però, è che Psg e Olympique Lione sono ancora in corsa in Champions League. Stando alle ultime indicazioni ufficiali, dal 4 agosto dovrebbero tornare in campo per disputare la competizione. La Uefa quindi dovrà valutare se i due club potranno allenarsi e giocare, a porte chiuse, nonostante la decisione del governo transalpino. Qualora non si potesse giocare in Francia, certamente non sarebbe da scartare l’ipotesi di giocare in campo neutro. Ma il vero problema sarebbero gli allenamenti.
Certo è che la situazione potrebbe comunque essere replicata dai governi di altri Paesi, Italia compresa. In quel caso sarebbe inevitabile la chiusura di Champions ed Europa League. Prima del 27 maggio, quando la Uefa tornerà a riunirsi, non sarà comunque presa alcuna decisione.
Super Champions al posto di Euro 2020
Il Coronavirus potrebbe costringere diverse squadre a non potersi allenare o a non poter sopravvivere in quanto aziende, dovendo sostenere ingenti costi tra tamponi e rispetto dei protocolli sanitari. Così la Uefa, secondo Repubblica, starebbe pensando di sfruttare la situazione per dare maggiore centralità alle sue manifestazioni. Come? Mantenendo la forma attuale della Champions League, o magari snellirla, concentrando le partite dai quarti di finale in poi in una Final Eight sul modello dei Mondiali o degli Europei, in un’unica sede.
Insomma, quest’estate potrebbe essere la soluzione per provare comunque a scendere in campo. La Uefa ha scelto come finestra quella dal 3 al 29 agosto, ma sarebbe disposta a concentrare la Final Eight nelle ultime due settimane del mese, o magari a settembre, sperando che l’emergenza sanitaria si affievolisca.
I rischi della Super Lega
In questa situazione emergenziale, però, i rischi per i club italiani sarebbero due: dove allenarsi, dato che il governo difficilmente autorizzerebbe sedute di gruppo, e dove giocare, vista la difficoltà di trovare un Paese disposto ad accogliere squadre provenienti da Piemonte o Lombardia senza un periodo di quarantena. In un futuro prossimo, comunque, il Coronavirus potrebbe essere il fattore scatenante della nascita della Super Lega, caldeggiata anni fa – tra gli altri – da Andrea Agnelli e Aurelio De Laurentiis.
Il Coronavirus rischia infatti di indebolire i campionati nazionali e di far implodere realtà medio-piccole, con le sole big capaci di stare a galla. L’aumento della forbice tra società grandi e meno grandi, alla lunga, rischia di far crollare il valore delle leghe. Diventerebbero meno appetibili per le tv, che sarebbero quindi più interessate a investire in un progetto come la Super Lega.