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Dal 4 maggio la ripresa degli sport individuali: ecco come funziona la Fase 2 degli atleti

sport individuali 4 maggio

Un ultimo Dpcm per far ripartire la macchina sportiva. Gradualmente e per comparti, così come si addice alla Fase 2 pensata dal governo dopo lo stop che dura da marzo. Il 4 maggio è la data zero e le domande sono tante. Come e con quali ritmi si tornerà prima ad allenarsi e poi, forse, a giocare? 

Le regole per gli sport individuali

Il criterio generale sarà quello di distinguere tra attività professionistica, non professionistica e amatoriale e tra discipline individuali e a squadre. Gli atleti professionisti e non professionisti che preparano Giochi olimpici e paralimpici più gli atleti cosiddetti di interesse nazionale potranno tornare ad allenarsi dal 4 maggio ma solo per le discipline individuali (per esempio tennis, atletica, golf) e rispettando la distanza di due metri.

Al Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e al Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e alle rispettive federazioni spetta individuare le categorie alle quali applicare la ripresa dell’attività, i criteri e i luoghi dell’attività fisica. A questo proposito Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha dichiarato a Rai Radio 2 che proprio nella giornata di lunedì avrebbe consegnato al governo il lavoro fatto per stabilire le condizioni della ripartenza (spazi, dimensioni, areazione  etc).

Sport di squadra

Per quanto riguarda invece gli sport di squadra tra cui rientra il calcio, gli allenamenti dovrebbero ripartire dal 18 maggio secondo quanto annunciato da Conte stesso. Tuttavia ancora non sono noti i criteri dello ‘start’. Il ministro Vincenzo Spadafora ha così commentato la decisione intervenendo su Rai 2: “Prima si parte con gli sport individuali e l’attività motoria. Per quelli di squadra come il calcio bisognerà aspettare. Vogliamo ripartire in sicurezza, puntiamo a una ripresa graduale e con tutti i protocolli rispettati”.

Sport ibridi

A metà tra i due insiemi ci sono le forme ibride che coinvolgono sia aspetti individuali che di gruppo e che il ministro Spadafora, insieme al Comitato scientifico, valuterà caso per caso. Tra questi ci sono il canottaggio e la canoa mentre il nuoto sincronizzato rientra ufficialmente in quelli di squadra ed è ancora vietato.

Sport amatoriali

L’attività amatoriale è consentita individualmente nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri. Tuttavia lo stesso decreto sospende le palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, centri culturali, centri sociali, centri ricreativi per chi non pratica a livello professionistico e semi-professionistico. Si deduce che questo tipo di attività – soprattutto podismo, jogging, home fitness, ciclismo su strada – potranno essere praticate al di fuori dei circuiti tradizionali e quindi all’aperto.