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Alcaraz-Ferrero, rottura shock: soldi, dissidi familiari e visioni opposte dietro l’addio. Ora chi guiderà Carlitos?

La separazione improvvisa tra Carlos Alcaraz, numero uno del tennis mondiale, e il suo storico coach Juan Carlos Ferrero ha scosso profondamente il circuito e acceso il dibattito in Spagna. Una rottura inattesa, maturata in silenzio e poi esplosa alla vigilia degli Australian Open, che secondo le ricostruzioni dei media iberici non sarebbe partita dal tecnico, ma dall’entourage del giocatore.

Le indiscrezioni dalla Spagna: al centro soldi e potere decisionale

Secondo RNE Deportes, lo strappo definitivo sarebbe avvenuto due giorni prima dell’annuncio ufficiale, durante la trattativa per il rinnovo del contratto di Ferrero per la stagione 2026. Alla base ci sarebbero questioni economiche, in particolare una percentuale ritenuta troppo elevata del prize money da destinare all’head coach. Solo nel 2025, i guadagni di Alcaraz si aggirano intorno ai 19 milioni di dollari, cifra che avrebbe reso il negoziato particolarmente delicato. La tempistica improvvisa dell’addio, nel pieno dell’off-season e a ridosso del primo Slam dell’anno, troverebbe quindi una spiegazione proprio nel fallimento di questa trattativa.

I rapporti tesi con il padre e la “guerra” delle accademie

A complicare ulteriormente il quadro sarebbero stati i rapporti sempre più difficili tra Ferrero e il clan Alcaraz, in particolare con il padre di Carlos. Secondo Ángel García Muñiz di Cadena Cope, le tensioni andavano avanti da mesi e ruotavano attorno a una scelta strategica chiave: dove stabilire il quartier generale del progetto Alcaraz.
L’entourage del tennista spingeva per Murcia, con l’obiettivo di valorizzare l’accademia di Carlos Alcaraz senior. Ferrero, invece, è storicamente legato al suo centro di Villena, in provincia di Alicante. Una concorrenza latente tra i due poli che avrebbe alimentato malumori, fino a diventare – come scrivono diversi media spagnoli – “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

Due visioni inconciliabili sul futuro di Alcaraz

Dietro l’addio ci sarebbe anche una divergenza più profonda sulla gestione della carriera del fenomeno 22enne. Alcaraz sente il bisogno di maggiore libertà, di tempo da dedicare a impegni extra-campo: esibizioni, eventi con gli sponsor, periodi di pausa dopo gli Slam.

Una filosofia difficilmente conciliabile con quella di Ferrero, da sempre fautore di rigore, continuità e centralità del lavoro in allenamento. Differenze già emerse chiaramente nella serie Netflix “A modo mio”, che aveva mostrato crepe mai del tutto ricomposte.

Samuel López traghettatore, ma non per molto

Nel breve periodo, Samuel López, già presente nello staff tecnico dallo scorso dicembre e considerato più flessibile rispetto a Ferrero, resterà l’unico allenatore di Alcaraz. Una soluzione però temporanea.

Secondo le indiscrezioni, López non sarà l’head coach a lungo, e il numero uno del mondo è già al lavoro per individuare una nuova guida tecnica.

Totonomi aperto: da Moyá a Nadal, tutte le suggestioni

Come già accaduto in passato con altri top player, è subito partito il totonomi. I profili accostati ad Alcaraz sono quelli dei grandi nomi liberi del coaching internazionale:

  • Carlos Moyá
  • David Ferrer, attuale capitano di Coppa Davis
  • Goran Ivanisevic
  • Ivan Ljubičić
  • Il sogno suggestivo: Rafael Nadal, 22 volte campione Slam, nel ruolo di mentore dell’erede naturale

Secondo Ángel García Muñiz, più contatti sarebbero già stati avviati, ma alcuni candidati avrebbero declinato. La scelta non sarà immediata né semplice.

Preparazione a Murcia, il segnale è chiaro

Nel frattempo, Carlitos ha iniziato la preparazione invernale a Murcia, allenandosi insieme all’amico Flavio Cobolli. Un dettaglio tutt’altro che secondario, che sembra confermare la volontà del suo entourage di centralizzare il progetto sportivo e mediatico proprio nella città natale.
La separazione da Ferrero chiude un’era vincente, ma apre una fase delicata: la scelta del nuovo coach sarà decisiva per capire che direzione prenderà la carriera del numero uno del mondo.

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