Qualificata e a un passo dal primo posto aritmetico. La Juventus torna dalla trasferta moscovita col bottino pieno. I tre punti conquistati contro la Lokomotiv valgono il pass per gli ottavi di Champions con due turni di anticipo e, complice la sconfitta dell’Atletico Madrid a Leverkusen, mettono una seria ipoteca sul primato nel girone. Nel prossimo incontro, proprio contro gli spagnoli di Simeone a Torino, basterà un punto per chiudere da regina del gruppo D.
Ma non è stato tutto semplice. Anzi, se non fosse per la splendida azione di Douglas Costa a una manciata di secondi dalla fine della partita, la Juve sarebbe tornata in Italia con un solo punto e con una prestazione non certo spumeggiante. Per conferme chiedere a Maurizio Sarri. “Non è stata certo una delle nostre migliori partite. Abbiamo concesso tante ripartenze agli avversari. Nel primo tempo eravamo troppo aperti, nel secondo invece abbiamo fatto girare la palla troppo lentamente”, ha detto l’allenatore toscano.
Ronaldo “irritato” per il cambio
Sarri ha poi spiegato la sostituzione di Ronaldo a dieci minuti dal termine della partita, con il risultato ancora bloccato sull’1-1. “Cristiano era un po’ irritato perché non sta benissimo. Da qualche giorno avverte un po’ di fastidio al ginocchio. Ho preferito non correre rischi”. Chi invece ha ritrovato il sorriso è Douglas Costa. Il brasiliano, dopo un lungo stop, ha fatto la differenza proprio nel giorno del suo ritorno in campo. “Non è ancora al 100 per cento, ma ha qualità enormi, può giocare in qualsiasi zona del campo. Ho deciso di alternarlo con Ramsey perché nessuno dei due aveva i 90 minuti nelle gambe”.
Sarri imbattuto da 20 partite
La vittoria permette a Sarri di conservare un’imbattibilità che in Europa dura da febbraio 2018. È dall’1-3 imposto in Europa League dal Lipsia al suo Napoli che il tecnico non perde in competizioni continentali. Da allora 20 incontri, e un’Europa League vinta con il Chelsea, senza sconfitte. Una striscia che gli ha permesso di conquistare in largo anticipo l’accesso agli ottavi di Champions.
Lui che agli ottavi della coppa dalle grandi orecchie ci era arrivato solo una volta: nel 2017 il suo Napoli veniva eliminato dal Real Madrid con un doppio 3-1. Erano altri tempi. Tempi in cui veniva accusato di schierare sempre gli stessi 12/13 giocatori. Ora invece fa girare tante pedine della sua Juve: anche a Mosca ha fatto ricorso a un ampio turnover. “Abbiamo cambiato tanto, ma l’ho fatto perché la squadra era stanca”, ha detto al termine del match con la Lokomotiv. Con la rosa che ha se lo può permettere e i risultati lo premiano. La Juventus viaggia spedita ed entra con largo anticipo tra le migliori 16 squadre d’Europa.